Di seguito riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa firmato dalla Delegazione della comunità:
TOTALE CHIUSURA DA PARTE DEL PRIMO CITTADINO SULLA QUESTIONE PINO
Nel pomeriggio del 25 settembre 2015, si è tenuto l’incontro tra il sindaco di Montoro e una delegazione della cittadinanza di San Pietro: intorno alle 16 veniamo ricevuti nella sala del Consiglio comunale e, dopo i convenevoli iniziali, il primo cittadino ringrazia i presenti per la richiesta di confronto. Fin qui tutto bene…correttezza, rispetto, lealtà?? Nulla di tutto questo, nonostante le premesse iniziali, nelle quali il primo cittadino ha mostrato la sua elevata sensibilità verso la tematica ambientale, millantando interventi e azioni da vero paladino, (peccato non si capisca quali siano queste azioni a tutela dell’ambiente), l’incontro non ha avuto l’esito sperato. “Lo stile è sostanza” ha esclamato il nostro interlocutore. Nulla di più falso. Nessuna sostanza, tanta forma condita da slanci di apertura fittizi. Ebbene sì, perché nella Montoro unita i cittadini non possono informarsi, cercare soluzioni, avanzare richieste e osare addirittura contraddire.
Eppure il nostro intento era chiaro e in modo lineare è stato esposto. Non cercavamo la salvezza del pino a tutti i costi, ma un segnale di apertura e maggiore buon senso.
La nostra richiesta è stata chiara fin dall’inizio: ottenere la possibilità di effettuare ulteriori indagini per accertare in maniera certa lo stato di salute in cui versa il Pino, prima di decidere di abbatterlo.
Sarebbe bastata una perizia, non contraria a quella già resa all’ Ente dall’agronomo incaricato, bensì un esame peritale che andasse a completare i dati in possesso dell’Amministrazione aggiungendo elementi rilevanti ai fini della decisione. Una prova di stabilità, tra l’altro neppure eccessivamente onerosa per l’amministrazione né in termini economici né in termini di tempo per svolgerla.
Il sindaco, quasi con l’atteggiamento di chi ritiene i propri concittadini incapaci di comprendere, ha più volte ribadito la necessità di salvaguardare l’incolumità pubblica e privata. Sul punto, nulla quaestio. Tutti concordi nel ritenere bene primario da tutelare l’incolumità e la sicurezza di ciascun cittadino. Oggetto della nostra richiesta, però, era ed è la possibilità di effettuare altri accertamenti sulla base della considerazione, avallata da riscontri da più parti pervenuti, secondo la quale una solo perizia, effettuata dall’agronomo incaricato dall’Ente, non appare sufficiente a stabilire la pericolosità e le condizioni attuali dell’albero.
Ad un certo punto della discussione, viene suggerito al Sindaco che l’amministrazione ben avrebbe potuto attivarsi per richiedere l’iscrizione del Pino nell’albo degli alberi monumentali, così come prevede la legge. Ma udite udite cosa ci viene risposto: il nostro pino è un esemplare di poco pregio e nessun valore monumentale!!!
Peccato che la c.d. monumentalità non sia un dato soggettivo, ma sia prevista dalla Legge e ben specificato (Cfr. il D.M 23.10.2014, Istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento artt. 4-5, così tanto per chiarire al nostro interlocutore che parliamo con cognizione di causa!!).
Abbiamo cercato, invano, di confutare la tesi del primo cittadino non solamente, come pure ci è stato detto, sulla scia dell’emotività, ma con gli atti e dati alla mano: tutto insufficiente, tutto inutile.
Totale chiusura e un atteggiamento a dir poco irritante ed irritato. Sì, irritato dalla nostra volontà di capire, di informarci e di approfondire. Irritato dalla capacità di contraddire ed argomentare.
In questi giorni non ci siamo limitati ad ascoltare e ripetere pedissequamente le parole pronunciate dal sindaco durante l’incontro con la cittadinanza, non ci siamo limitati a dire “Beh, il pino è pericoloso e va abbattuto”. Abbiamo voluto comprendere, abbiamo chiesto ed ottenuto, non senza sforzo e impegno, l’ausilio di esperti, non avendo conoscenza della materia. E le risposte sono arrivate e sono andate a colmare quel deficit di chiarezza e trasparenza che ha caratterizzato l’intera vicenda.
Con una manovra di accelerazione improvvisa, l’incontro è terminato: l’azione dell’amministrazione prosegue incurante delle richieste dei cittadini.
In tanti penseranno che abbiamo perso la nostra battaglia in nome della verità e della dialettica.
Cosa ci resta? L’amarezza di cittadini liberi, ospitati nella sala consiliare del Comune di Montoro, luogo in cui andrebbero esaltati i valori della democrazia e della libertà; la delusione di aver combattuto senza ottenere il minimo sforzo, vista la totale mancanza di apertura e disponibilità al confronto.
Abbiamo senz’altro perso in termini di democrazia, libertà e dialogo.
Il Sindaco ha affermato anche che il confronto arricchisce. Ne siamo convinti, ma solo laddove regni il rispetto e la reale volontà di ascoltare le idee altrui.
Da parte nostra, abbiamo profuso tutto l’impegno possibile e abbiamo esposto le nostre idee in modo libero e privi di condizionamenti. Abbiamo perso? No, forse abbiamo vinto!!
La delegazione della comunità