Era il 23 maggio 1992 quando l’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia di Erice registrò una scossa di terremoto nei pressi di Capaci, anche se in realtà, come si sarebbe accertato pochi minuti dopo, era tutt’altro che un “semplice” evento sismico. Quel giorno la mano di uno dei sicari di Cosa Nostra uccise 5 persone tra cui Giovanni Falcone e sua moglie. Un atto simile avrebbe potuto tranquillamente scrivere la parola fine alla lotta Stato-mafia, con il primo che sarebbe uscito evidentemente sconfitto dal duello, e invece ha dato inizio ad una guerra ancora più decisa e determinata alla criminalità organizzata di matrice mafiosa e non solo.
Gianmarco Ingino
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