Riceviamo e pubblichiamo, nella loro versione integrale, le riflessioni affidate ai mezzi di comunicazione dal consigliere comunale Raffaele Citro, esponente di uno dei gruppi di minoranza in seno all’assise di Palazzo dell’Annunziata.
Con il provvedimento del magistrato competente e, la contestuale riconsegna dei manifesti a Forza Nuova, si è scritta la parola fine alla “manipolazione del consenso” posta in essere dal sindaco di Montoro. La scintilla nacque dopo che, i rappresentanti di questa forza politica, attraverso un manifesto corredato da un fotomontaggio satirico, nonostante il regolare pagamento della tassa d’affissione, subirono la denuncia da parte di Bianchino ed il sequestro dei suddetti manifesti.
Con l’adozione di questo provvedimento è stato riaffermato un principio basilare della nostra democrazia, ossia il diritto di esprimere anche il dissenso nei confronti di chi amministra la nostra comunità.
Come rappresentante della minoranza, insieme ad altri consiglieri, da subito denunciai l’utilizzo della censura preventiva da parte di Bianchino nei confronti di soggetti politici non allineati. Forza Nuova poneva questioni molto attuali ed ampiamente condivise dai cittadini: l’aumento indiscriminato delle tasse posto a carico delle famiglie e delle imprese, l’inefficace azione amministrativa sulla realizzazione delle vasche di laminazione, l’inesistente politica ambientale fatte solo di slogan, senza trascurare la mala gestio della crisi idrica, contrassegnata da molte reticenze da parte dell’amministrazione comunale che, per mesi, ha tenuto nascosto le ordinanze di chiusura di pozzi pubblici (consorzio agro nocerino sarnese) e privati (industria locale), pubblicate sul sito istituzionale del comune solo dopo le denunce, a mezzo stampa, avvenute da parte delle minoranze consiliari.
Il sindaco e la giunta si sono dimostrati assolutamente intolleranti nei confronti di qualsivoglia riferimento al loro operato. La trasparenza, che tanto decanta il primo cittadino, dovrebbe essere la caratteristica di una società che si vuole giusta, equa e democratica. Invece, continuiamo ad essere vittime di un atteggiamento ostile, penalizzante e fortemente limitativo, mentre, oggi, sulle cantonate pubbliche di Montoro, sono stati affissi e diffusi i simpatici manifesti sequestrati, e si è dunque posto fine alle censura politica degna di un regime dittatoriale.
A Montoro qualcuno voleva farci vivere in un clima di simulazione disonesta in cui è l’autorità (sindaco) a decidere quali notizie o pubblicazioni vadano eliminate, affinché non giungano a conoscenza della comunità. Il sottoscritto, insieme agli altri gruppi di minoranza, ma specialmente insieme a tanti cittadini liberi, è fortemente contrario alla privazione della libertà di pensiero, del diritto di informazione, del diritto di critica.
Con questo furbesco atteggiamento si intendeva compromettere i principi di trasparenza, di inclusione dei diversi punti di vista, instaurare una ambigua operazione di parte, escludendo, deliberatamente, la complessità e la ricchezza delle posizioni presenti nella cittadinanza molto “equidistanti” dal potere incarnato da chi siede sulla poltrona del palazzo.
La comunicazione, intesa come strategia per massimizzare i profitti e minimizzare le perdite di credibilità presso l’opinione pubblica, si configura come una azione continua, costante e soprattutto preventiva. Serve molto a nascondere gli enormi casini non appena questi compaiono all’orizzonte, ed il caso dell’acqua ne è un esempio tangibile.
Gli strumenti di questa scomposta reazione sono le bacheche di Facebook e (benché dotato di nome e cognome) un blog del Comune “non ufficiale” o anonimo , dispensatore di notizie o primizie politiche concesse dai vertici di palazzo per zittire chi osa dissentire.
Il contenuto del manifesto a cui è stato messo il bavaglio per circa un anno è (ahimé) di tutta attualità. Difatti, la Giunta Comunale, con delibere del 17 luglio scorso, ha riconfermato le aliquote delle tassazioni volute da Bianchino nello scorso anno, senza ritoccarle minimamente. Ormai siamo di fronte a ricette molto vecchie che limitano il processo di partecipazione dei cittadini provocando danni e disagi importanti.
Mentre il prossimo Consiglio comunale convocato per il giorno 3 settembre si appresta a discutere, e probabilmente ad approvare, la delibere sulla tassazione locale, non posso che esprimere il mio totale dissenso contro questi provvedimenti, aggiungendo che, se il nostro ente, fosse stato destinatario del beneficio alla deroga del rispetto al patto di stabilità, la Giunta Bianchino avrebbe già sforato tale requisito e portato al dissesto finanziario il comune di Montoro.
Con la riconferma delle tasse anche per l’anno in corso emerge l’incapacità della Giunta Bianchino di governare e gestire la città. I tanti segnali di rinnovamento, sbandierati in campagna elettorale ancora oggi non si vedono come anche i tanto decantati benefici. Le competenze e le innovazioni decantate dovevano essere già messe in campo ma ad oggi neanche l’ombra. Con questo modo di gestire e amministrare la nostra Montoro sembra essere tornata indietro di parecchi decenni!