Un ragionamento sullo stato di salute della democrazia non può che partire da un incontestato dato di fatto: il tasso di credibilità, ovvero la fiducia che i cittadini nutrono nelle istituzioni tradizionali della democrazia rappresentativa, scende di anno in anno sempre più in basso. È questo l’incipit del nuovo libro del giornalista Salvatore Pignataro, irpino, di Guardia de Lombardi, Laureato in Giurisprudenza con una tesi in Criminologia. E proprio da questa considerazione parte il suo saggio “La parabola della democrazia italiana. Dalla rappresentanza alla rappresentazione.” edito dalla casa editrice il Papavero. Alla questione sono stati dedicati, nell’ultimo quindicennio, molti studi politologici che hanno messo ben in evidenza la sfiducia, lo scontento, il disagio delle popolazioni verso i rappresentanti del sistema politico. Ovviamente Pignataro, con questi presupposti, non poteva non dissertare anche sull’interesse e sul ruolo dei partiti politici e sulla rottura del patto elettorale. Un libro importante che si avvale dei contributi di personaggi di spessore come quello del professore Marco Musella presidente della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Napoli Federico II che ha stilato la presentazione del libro e del professore Giuseppe Acocella docente di teoria generale del diritto presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli e vice direttore dell’Istituto di studi politici dell’Università Pio V di Roma che ha curato la prefazione e dichiarato che questo saggio costituisce – nell’affollato panorama delle indagini, dei dossier compilativi, ma anche di riflessioni originali sulla materia politico-elettorale – un punto di vista in grado di contribuire alla comprensione di un rilevante ambito di ricerca nelle scienze politiche. Un saggio denso su un problema cruciale per il destino della democrazia, continua il professor Acocella, la coerente trattazione di questo tema contenente più itinerari di ricerca (cosi come trattato da Pignataro) merita grande apprezzamento, giacché l’autore non ha trascurato nessuno dei complessi aspetti del problema, pur conseguendo una sintesi priva di approssimazioni e di grande efficacia.
Il libro inoltre è impreziosito dagli interventi dell’avvocato Francesco Saverio Matteo saggista, editorialista già consigliere del Presidente del Senato, del dottore Franco Vittoria ricercatore in Scienza Politica e Istituzioni Europee presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli e del giornalista Andrea Covotta Vice direttore del TG 2 RAI. Se guardiamo ai mutamenti del sistema politico tenendo presente soprattutto l’Italia, – dichiara Salvatore Pignataro – salta subito agli occhi quanto siano pervasive le tendenze che vanno in questa direzione. Per dirla schematicamente possiamo ricordare i seguenti aspetti: a) Svuotamento del ruolo dei Parlamenti a favore degli esecutivi (tendenza in atto da molto tempo, e oggi solo radicalizzatasi), accoppiata alla centralizzazione leaderistica e personalistica dei poteri di governo (accompagnata dalla diffusione di ideologie presidenzialistiche). b) sganciamento e deresponsabilizzazione degli eletti rispetto agli elettori, che in Italia arriva fino all’ imposizione di candidati precostituititi e che produce la costituzione dei rappresentanti politici in “casta” separata, dove, come insegna ogni visione realistica della politica, gli interessi comuni di casta e quelli individuali di potere tenderanno sempre a prevalere sull’impegno a rappresentare la volontà degli elettori. c) svuotamento della discussione interna ai partiti e loro caratterizzazione sempre più leaderistica (supportata anche dalla mediatizzazione della politica). In sostanza la tendenza sembra essere quella di uno spossessamento dei cittadini rispetto agli eletti, della base di partito rispetto ai leaders, dei parlamentari rispetto all’esecutivo, dell’esecutivo stesso rispetto al premier. Insomma, i luoghi di decisione più partecipati vengono progressivamente svuotati a favore di una verticalizzazione sempre più spinta. Un libro però che in ogni caso vuole lasciare aperto uno spiraglio di speranza.
Marco Bruno
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