Montoro – Prima decade di ottobre all’insegna del dibattito sul Pinus Pinea di piazza Mercato, alla frazione San Pietro. Dall’ interrogazione mossa da Raffale Citro in consiglio comunale, al flash mob all’ombra del Pino, passando per le posizioni di Luigi Toro ed Antonello Cerrato (vicini alla piazza), sino alla richiesta del comitato cittadino di prendere in carico i costi per ulteriori verifiche sull’esemplare arboreo. Giornate di mobilitazione che non sembrano cambiare la posizione del sindaco Bianchino: nessun ulteriore indagine sulla salute dell’abero, si procede lungo la direttrice della prioritaria necessità di tutela della pubblica e privata incolumità.
Andiamo per ordine…
Il confronto è letteralmente passato dal web alla strada, nella serata del 30 settembre, attraverso il flash mob organizzato dal comitato di cittadini che chiedono ulteriori approfondimenti sulle condizioni dell’albero prima di lasciare campo libero alla motosega. Una manifestazione pacificamente disciplinata.
Ecco la nota con la quale Antonio Parrella ha raccontato il flash mob:
Un momento di aggregazione spontanea e civile per manifestare il senso di radicamento alle proprie radici e alla propria storia. Si chiede all’amministrazione comunale, inoltre, un approfondimento ulteriore di analisi sullo stato di salute dello stesso, così come sostenuto dai tecnici ai quali si sono rivolti i cittadini della frazione, supportati dai consiglieri Antonello Cerrato,Raffaele Citro e Luisa Montefusco, i quali hanno avuto, ulteriormente, la sensibilità di partecipare a tale manifestazione, insieme a tanti giovani e “cittadini” rappresentanti del Movimento 5 stelle di Montoro.
Se si allarga il campo di riflessione su questa manifestazione, caratterizzata da una organizzazione libera tra cittadini e diffusa con il passaparola sui social network, si coglie il vero elemento di novità per il nostro territorio. I cittadini montoresi vogliono avere una maggiore consapevolezza delle scelte amministrative, essere informati, partecipare, ricercare la soluzione alle problematiche della nostra terra. Questo segno di novità dovrebbe essere colto dalla politica locale, invece di chiudersi a riccio nel palazzo a passare in rassegna i profili dei social network di chi in modo libero esprime il proprio parere sull’azione amministrativa, o “invitare” alla non partecipazione a tali raduni.
Ovviamente si deve sperare che le questioni siano ampliate e che questa voglia di partecipazione e di consapevolezza deve essere allargata ai problemi dell’acqua, dell’inquinamento, dei trasporti, del coinvolgimento sociale.
La ricerca della verità in politica richiede sacrificio, comporta andare contro il sistema, esporsi in prima persona, schierarsi contro l’arroganza politica. E’ più facile nascondersi, rimanere in disparte, non partecipare, per poi lamentarsi che la nostra società non evolve. Di una cosa sono certo, che la politica sia essa svolta a livello nazionale, ma tanto più a livello locale, se stimolata, criticata, messa sotto pressione riesce a dare risultati migliori. Se, invece, lasciata ad amministrare da sola, indisturbata, senza la partecipazione dei cittadini produce i risultai peggiori.
Quindi bisognerebbe cogliere questo segno di maturità della società civile montorese, la quale chiede, sostanzialmente, che ci sia coinvolgimento e una partecipazione vera all’azione amministrativa e non solo di facciata, “tanto poi si fa quello che dico io”.
Che questa maggioranza consiliare vive tale problematica, è emersa in tutta la sua forza con la presa di posizione del consigliere di maggioranza Antonello Cerrato, il quale ha posto con determinazione tale questione, tanto da arrivare a prendersi una “pausa di riflessione” sul suo senso di appartenenza a tale gruppo consiliare.
Questi gruppi politici dovrebbero riflettere sul fatto che, le recenti manifestazioni sono la dimostrazione del crescente bisogno dei cittadini di essere ascoltati dai rappresentanti politici che hanno eletto e di influenzare l’esercizio del potere politico, anche nell’intervallo tra un’elezione e l’altra. E’ evidente che un’accresciuta e diretta partecipazione della cittadinanza al governo locale, può portare a sentirsi responsabilizzati e ad avere maggiore fiducia nel processo democratico.
Concludo con un pensiero di Bertrand Russell, che è rivolto a tutti noi al fine di essere cittadini consapevoli “Non smettete mai di protestare, non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.”
La politica ha bisogno di un cittadino che pensa, pone domande e pretende delle risposte.
Il politico a sua volta “non deve utilizzare il potere per sopprimere opinioni che ritiene dannose, perché così facendo saranno le opinioni a sopprimerlo”.
Il 6 ottobre è nuovamente il protocollo del comune di Montoro a far registrare un’istanza legata all’abbattimento del Pino di San Pietro. A muoverla, indirizzandola direttamente al sindaco Bianchino, un gruppo di cittadini che chiede di bloccare la scure nelle more di “altri approfondimenti strumentali”. I firmatari dell’istanza ribadiscono di essere pronti a sostenere a proprie spese le ulteriori indagini sulla condizione dell’albero. Ecco la nota:
Da Palazzo dell’Annunziata è giunta risposta, con consueta puntualità: la tutela della pubblica e privata incolumità muove le decisioni dell’amministrazione. E’ del 9 ottobre la missiva del sindaco di Montoro, Mario Bianchino, che riportiamo nella sua versione integrale:
In riferimento alla nota di cui all’oggetto con la quale si chiedono ulteriori approfondimenti strumentali tesi a verificare lo stato di salute dell’esemplare “Pinus Pinea” con disponibilità al confronto, si rappresenta quanto segue:
– il senso reale di quanti ripongono fiducia nella volontà “Politica e dirigenziale”, che deriva da un sincero attaccamento a tutto ciò che costituisce elemento significativo del contesto urbano che contraddistingue la vita di una realtà sociale, ha sicuramente determinato la ricerca di un puntuale chiarimento sulla nota vicenda. Pare scontato che non ci sia alcun elemento di incertezza in ordine alla convinzione che vive in tutti (salvo quelli che sono in cattiva fede, ove esistano) di evitare l’abbattimento di una qualsiasi specie arborea, salvo il caso che quest’ultima non costituisca pericolo per la pubblica e privata incolumità;
– di questa vicenda il sottoscritto Sindaco, consapevole in uno all’Amministrazione Comunale della sensibilità sociale sulla materia, ha promosso e tenuto un incontro pubblico con l’intera Comunità, aperto a tutte le riflessioni, le discussioni, le considerazioni, le proposte. Si è seguito un percorso ordinario, coinvolgendo tutti i riferimenti istituzionali che hanno una competenza sulla materia, a cominciare dal Corpo della Forestale, dalla Regione Campania, dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Monumentali;
– L’elemento prevalente e fondamentale che conduce alla necessità dell’ordinanza di abbattimento, si rileva in modo specifico e puntuale nella nota della Regione Campania —Direzione Generale delle Politiche Agricole e Forestali — che in termini propositivi specifica che l’esemplare è alquanto instabile e pericoloso, per cui, senza entrare nel merito di eventuali ed ulteriori problemi dovuti da infezioni causate da agenti cariogeni…, attesa la situazione evidenziata, si propone l’abbattimento dell’albero allo scopo di garantire la sicurezza dei luoghi”. Appare evidente ed oggettivamente provata l’insuperabilità di tale proposta rispetto a qualsiasi ulteriore e possibile tentativo di verifica con altra strumentazione sullo stato di salute dell’albero in questione. Il punto principale che deve condurre tutti ad una serena, pacata ed obiettiva valutazione è quello della prioritaria necessità di tutela della pubblica e privata incolumità, nonché la sicurezza dei luoghi, senza ignorare tra l’altro la propensione al cedimento dell’esempiare arboreo e della sua pericolosità legata anche al rischio in funzione dei bersagli di un possibile schianto risultanti particolarmente sensibili e quindi facendo rientrare il caso nell’ambito di un rischio comunque non accettabile per la Comunità.
Nel rappresentare, con la giusta attenzione ed anche la positiva considerazione della sensibilità manifestata dalle SS.LL., che le ragioni a sostegno dell’abbattimento risiedono in questi aspetti, ampiamente verificati sul piano generale da soggetti istituzionali che nell’ambito della struttura assumono un ruolo di responsabilità ed anche di controllo sugli atti, si lasciano cordiali saluti.
La posizione dell’Amministrazione è netta, non è però condivisa dall’intera maggioranza alla guida della Città. Il consigliere Antonello Cerrato ha ribadito un’opinione già evidenziata dalla sua partecipazione alla mobilitazione di piazza: apertura ad ulteriori indagini che consentano di sciogliere ogni dubbio sulle attuali condizioni di salute del Pino senza preclusioni verso un abbattimemto a tutela della pubblica incolumità qualora si evincesse la sua necessarietà, ovvero la medesima posizione che esprime il comitato “sanpietrese”.
A completamento del racconto registriamo la riunione della commissione comunale composta da tecnici ed esperti in materia di Ambiente e Paesaggio (professionisti interni ed esterni rispetto all’organico del comune) che in questo stesso periodo si è riunita, chiamata ad esprimersi sulla vicenda Pinus Pinea.
Fatti salvi clamorosi colpi di scena, il dado sembrerebbe tratto.
Sabatino Del Regno