La conformazione geomorfologica di Montoro vede intorno alla bellissima piana, ancora preservata per una fiorente attività agricola, nella parte collinare i nuclei storici insediativi della nostra realtà. La parte Sud contiene a monte una serie di valloni, che rappresentano il percorso naturale delle acque meteoriche provenienti dal Monte Salto. A nord, i monti di Aterrana e di Torchiati, sono solcati da altrettanti valloni che hanno il loro naturale deflusso nel torrente Solofrana. Non pochi interventi sono stati realizzati negli anni, come pure non sono mancati interventi impeditivi dei flussi idrici montani. La memoria ci riporta ai lavori di cementificazione di alcuni alvei, perché ritenuti serventi ai fondi posti sulle alture e destinati prevalentemente a castagneti. La storia della nostra Comunità ci ricorda di non poche allusioni dagli anni ’40 del secolo scorso al dopoguerra, fino alle famose unghiate del 98, con le frane che toccarono anche il nostro territorio. Fatta questa premessa di sintesi conoscitiva, è giusto ricordare gli interventi di risanamento idrogeologico realizzati negli anni, atteso che questi erano fondamentali per la messa in sicurezza di alcuni abitati frazionali, quali in particolare alla frazione Piano, specie località Parrelle, alla frazione Misciano a monte del Vallone casa Pepe, alla frazione Aterrana, in particolare al Vallone Selva della Casa ed alla frazione Torchiati al monte Incoronata. Pertanto negli ultimi venti anni, ed anche di più, sono stati realizzati non pochi interventi. Alla frazione Piano e Misciano, dopo le frane del 98, sono stati realizzati i più imponenti interventi di messa in sicurezza dei rispettivi abitati. Questo ha evitato negli anni vere catastrofi ed ha fatto in modo che alcuni centri abitati potessero essere recuperati senza il rischio dell’evacuazione senza ritorno (vedi il caso di Misciano). Successivamente, a seguito soprattutto di paurosi incendi, che incenerirono gran parte del Monte Salto, le piogge non risparmiarono dalla devastazione urbana l’abitato di Parrelle. Ci furono interventi rapidi ed immediati, realizzati con i criteri dell’urgenza con tecniche di avanguardia di ingegneria naturalistica, che toccarono anche il Vallone Arenara per evitare altri dilavamenti sulla SS 88, la provinciale che conduce ad Avellino. Interventi parziali furono realizzati anche sul Vallone S. Benedetto, per contenere e limitare il deflusso delle acque. Sia il monte Salto che il Vallone Arenara richiedevano un collegamento che comportasse l’intervento ed a tanto si pose mano, avviando le necessarie procedure. Anche su Aterrana fu realizzato, a partire dal novembre del 2014, uno dei più importanti interventi di ingegneria naturalistica, degni di menzione sul piano nazionale. È giusto ricordare, ma solo per memoria storica, che questo intervento fu ripreso negli anni della Montoro Unita e rifinanziato con Decreto Dirigenziale n.748 del g. 29 ottobre 2014. Il finanziamento originario era decaduto per violazione dei vincoli del patto di stabilità e quindi revocato. Non esisteva quindi alcuna possibilità di riprendere i lavori. Quell’intervento non si sarebbe fatto. Si riusciva quindi ad ottenere un nuovo finanziamento con l’accelerazione della spesa e si riprendevano i lavori consegnando alla Comunità un’opera straordinaria che metteva in sicurezza l’abitato di Aterrana. Questa storia, come le altre, va ricordata, perché il tentativo di ascriversi galloni, ricorre frequentemente quando l’individualismo in politica insegue il protagonismo e la vetrina. Oggi il nostro Comune ha avuto tre importanti finanziamenti e prendiamo atto del fatto significativo e straordinario nella vita amministrativa, perché consente di intervenire sui Valloni S.Benedetto, Arenara e Monte Incoronata. Sicuramente un fatto che salutiamo con viva soddisfazione. Diciamo però, sempre per chiarezza, che non sono stati finanziati i relativi progetti, perché questi ultimi vanno redatti ed il finanziamento per questi interventi, che ha interessato oltre quaranta Comuni della nostra Provincia, è stato possibile perché il nostro Comune era presente al momento del riparto con le apposite schede con iscrizione al randis. Questo significa, in termini operativi, che in ogni caso questi finanziamenti sarebbero pervenuti al nostro Comune senza ulteriori azioni propositive o sollecitati. Detto questo, per verità storica e conoscenza nella chiarezza per la Comunità dei fatti della vita amministrativa, oggi preme che si vada avanti con celerità per definire le progettazioni esecutive e procedere alla cantierizzazione dei lavori. Certo, su questa materia serve sempre impegno ed attenzione massima e noi non mancheremo, nel ruolo che ci compete, di assolvere al nostro dovere con azioni di stimolo e di proposte. Oggi bisogna già pensare ad un progetto straordinario anche pluriennale di rifunzionalizzazione degli invasi realizzati sul Monte Salto e Misciano, attraverso la pulizia degli stessi e delle aree a contorno, come pure di monitoraggio dell’area di Aterrana per un continuo buon funzionamento di tenuta delle opere realizzate. Informare con conoscenza storica è un dovere, perché vuol dire alimentare la democrazia e favorire la partecipazione, come per il nostro gruppo che ha un ruolo preciso in Consiglio Comunale, avanzare proposte e poterne discutere per vederle realizzate, vuol dire concorrere a concretizzare il bene comune. Noi continueremo in questo impegno che viene da lontano, non lasciando in alcun modo, che la parola sia disancorata dalla realtà che viviamo.
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Il Gruppo Consiliare Montoro Democratica
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