La questione è questa, come anticipa il titolo di questo articolo;chi tra i due “litiganti” vuole più bene alla Roma e soprattutto chi può farle più bene in prospettiva. Ora come ora è facile dire che Totti è la storia, che Totti è la Roma, che Totti ha dato tutto a questa squadra.
Ok va bene, ma oggi Totti più di 15 min. a partita e qualche tocco di classe e magari qualche gol cosa può dare alla Roma? Purtroppo il calcio giocato è spietato e non dà crediti per quello che si è fatto nel passato, il calcio ha bisogno di continue conferme e se il fisico non ti accompagna bisogna essere intelligenti e capirlo.
Se la Roma tornerà in Champions, chi ne beneficerà? Totti? Credo di no, ne beneficeranno la società, l’allenatore, i giocatori che sono sicuri di restare e i tifosi.
Con questo voglio farvi capire che oggi, nessuno più di Spalletti può volere il bene della Roma.
Anche se nelle interviste post gara l’allenatore della Roma è andato oltre, sminuendo a suon di ripicca il gol di Totti a Bergamo, dicendo che il capitano non ha risolto la partita e che, è sempre la squadra, a poter risolvere una partita. Tra i due litiganti però, Totti è un calciatore, è una leggenda nel suo momento di oblio finale, e ci sta che si faccia prendere la mano in certe dichiarazioni, ma Spalletti, che è il vero responsabile della Roma ed ha pieno mandato della gestione dell’area tecnica doveva essere diplomatico e non cadere nella polemica con Totti perchè se la Roma non farà seconda o non farà terza in classifica, a pagare le pene sarà l’allenatore e non Totti.
In ogni caso ancora una volta la società ha perso occasione per fare chiarezza definitiva e togliere la patata bollente dalle mani del tecnico.
Fabio Ursini
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